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Ricerca HPV test Papilloma Virus

Ricerca HPV

Che cos’è il Papilloma Virus.
L’HPV (Human Papilloma Virus) non è un unico virus, ma è una grande famiglia costituita da circa 200 ceppi diversi di virus che infettano l’uomo.
L’infezione da HPV è molto comune e colpisce sia maschi, sia femmine.
L’infezione da HPV è la più comune infezione sessualmente trasmessa nei paesi sviluppati e, ad oggi, è l’unica infezione riconosciuta come causa necessaria per l’insorgenza del tumore della cervice uterina.
L’HPV inoltre è coinvolto nella patogenesi di altri tumori:

  • genitali (sia maschili sia femminili);
  • extragenitali (cavo orale, faringe e laringe).

“È bene sottolineare però che, benché l’HPV sia correlato all’insorgenza di queste neoplasie, soltanto in pochi casi (circa l’1%) l’infezione può progredire verso lo stadio tumorale.

I sintomi
Nella maggior parte dei casi, l’infezione da HPV è transitoria e asintomatica; è possibile però che, in alcuni casi e in relazione allo specifico tipo di HPV, compaiano:

  • lesioni benigne della cute e delle mucose (es. verruche su genitali, viso, mani e piedi);
  • condilomi (escrescenze) o papillomi a livello delle mucose genitali e orali.

Ciò può dare luogo a:

  • prurito;
  • dolore lieve;
  • senso di fastidio.

Bisogna fare attenzione a questi sintomi e considerare che la trasmissione e il contagio avviene per contatto.

La prevenzione
Benché lo screening del tumore della cervice uterina attraverso l’esecuzione del Pap-test e del test per l’identificazione del DNA virale (HPV-DNA test) siano fondamentali ed efficaci per la diagnosi precoce, la vaccinazione è l’unica strategia risolutiva per prevenire il contagio con l’HPV e di conseguenza l’insorgenza delle lesioni di cui è responsabile, siano esse benigne come i condilomi, o lesioni potenzialmente tumorali, sia genitali che in altre sedi anatomiche.
È dimostrato, infatti, che una diffusione capillare e adeguata della copertura vaccinale, intorno al 90% della popolazione target, è in grado di eliminare il tumore cervicale.
In Australia, ad esempio, dove la vaccinazione ha raggiunto questo livello di copertura nella popolazione generale, si prevede la scomparsa del tumore della cervice uterina entro il 2030, mentre già oggi i condilomi genitali sono pressoché scomparsi negli adolescenti maschi e femmine.
Inoltre, una adeguata adesione alla vaccinazione permetterà anche la scomparsa di tutti gli altri tumori correlati con l’HPV.

Il vaccino contro l'HPV

Dal 2008 vi è stata l’approvazione dei vaccini per la prevenzione primaria dell’infezione da HPV e la loro introduzione in Italia nelle pratiche vaccinali correnti.
La vaccinazione è fortemente consigliata e gratuita fino ai 12 anni di età in entrambi i sessi, ma dati recenti evidenziano che il beneficio della vaccinazione si estende anche alle fasce d’età adulte, fino ai 45 anni di età e anche oltre.
La vaccinazione è stata anche dimostrata sicura ed efficace in caso di avvenuto contatto col virus HPV per:

  • rafforzare il sistema immunitario nell’ eliminazione dello stesso;
  • dopo un trattamento chirurgico per lesioni genitali sia benigne (condilomatosi), che preneoplastiche (displasie, CIN di alto grado).
Test HPV

Il test HPV (detto anche DNA HPV test) è un esame molecolare che ha lo scopo di identificare ceppi di Papillomavirus ad alto rischio oncogeno frequentemente associati allo sviluppo del carcinoma della cervice uterina. Il test consiste nel prelievo di una piccola quantità di cellule dal collo dell’utero (o cervice uterina) che vengono successivamente analizzate per verificare la presenza del virus. Poiché la presenza del virus HPV è una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per lo sviluppo dei tumori del collo dell’utero, il test permette di identificare con grande anticipo le donne a rischio di sviluppare questa malattia.
La presenza del virus è necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo del tumore e un esito positivo al test non significa necessariamente né che sia già presente un tumore, né che la donna lo svilupperà. Nella maggior parte dei casi le donne risultate positive sono soltanto controllate più attentamente e frequentemente.
Le modalità di esecuzione dell’esame sono analoghe a quelle del Pap test: nel corso di una normale visita ginecologica, si applica lo speculum, uno strumento che dilatando il canale vaginale permette la visualizzazione e l’accesso al collo dell’utero. A questo punto si inserisce delicatamente una speciale spatola o un bastoncino cotonato che serve a raccogliere piccole quantità di cellule sia dal collo dell’utero sia dal canale cervicale da esaminare in laboratorio.
L’HPV test viene raccomandato alle donne a partire dai 30 anni di età fino ai 65 anni, e deve essere eseguito ogni 5 anni. Il test HPV è più sensibile e specifico del Pap test ed è in grado di identificare con maggiore anticipo le donne ad alto rischio di sviluppare una lesione cancerosa rispetto a quanto avveniva con il Pap test. È quindi possibile fare il test meno frequentemente, cioè allungare i tempi tra un test HPV e il successivo.
Pertanto l’esame andrebbe riservato alle donne di età superiore ai 30 anni, poiché prima di questa età le infezioni da HPV sono molto frequenti, ma regrediscono spontaneamente in un’alta percentuale di casi e non evolvono quasi mai in tumore.
Quel che deve essere ben chiaro è che:

  • la positività al test HPV non significa necessariamente che sia presente un tumore;
    il test HPV può essere eseguito a intervalli più lunghi (almeno cinque anni) rispetto ai tre anni previsti per il Pap test;
  • il test HPV per la diagnosi precoce del cancro del collo dell’utero non deve essere effettuato prima dei 30-35 anni, per le ragioni dette sopra.

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