
Ecografia morfologica
L’ecografia del II trimestre, effettuata tra le 19 e le 22 settimane, che ha lo scopo di cercare eventuali anomalie anatomiche, valutare la crescita fetale e gli annessi fetali (placenta e liquido amniotico).
Il feto va studiato nel corso di tutta la gravidanza per verificare l’adeguata crescita intrauterina e la presenza di eventuali patologie cosiddette evolutive che si manifestano soltanto nell’ultimo periodo di gravidanza.
L’anatomia fetale
Si esamina la testa fetale e gli organi cerebrali; la faccia inclusi i cristallini, il profilo ed il labbro, il cuore e il torace. A livello addominale si valutano i reni, lo stomaco, la vescica. La colonna vertebrale, gli arti superiori ed inferiori.
La biometria fetale
Il diametro biparietale e la circonferenza cranica
La misura del cervelletto e della cisterna magna
Il diametro bisorbitario
La circonferenza toracica
La circonferenza addominale
La lunghezza degli arti superiori ed inferiori
La placenta
Viene inoltre studiata la posizione placentare in relazione alle cervice uterina. Se il margine inferiore della placenta è molto vicino alla cervice, o ricopre la cervice, si parla di inserzione placentare bassa o placenta previa.
Circa il 2-3% delle gravidanze sono complicate da un’inserzione anomala della placenta nel II trimestre. Con il progredire della gravidanza una parte si risolverà spontaneamente con l’aumentare del volume uterino.
Il liquido amniotico
Si valuta la quantità del liquido amniotico
La cervice uterina
E’ importante valutare la lunghezza della cervice uterina soprattutto in caso di pregressi parti pretermine od in presenza di sanguinamenti vaginali. La lunghezza della cervice uterina è un fattore prognostico importante nella minaccia di parto pretermine.
Patologie uterine associate
Anche la parete uterina è oggetto di studio al fine di valutare la presenza di eventuali patologie come i miomi e descriverne la loro posizione.
Flussimetrie materno-fetali
Parte integrante dello studio fetale è la valutazione flussimetrica materno-fetale.
La flussimetria materno-fetale permette di valutare lo stato di salute del feto attraverso l’analisi del flusso del sangue che lo nutre. Nel corso di questa ecografia si esegue la flussimetria materna delle arterie uterine e le flussimetrie fetali dell’arteria ombelicale e dell’arteria cerebrale media.
La flussimetria materna
Un’alterazione della flussimetria delle arterie uterine, in questo periodo, si associa con elevata frequenza ad una delle patologie caratteristiche del terzo trimestre come la Gestosi e, più in generale, al ritardo di crescita fetale (IUGR).
Tale indagine quindi è fondamentale per riconoscere e selezionare quelle gravidanze che possono andare incontro ad:
- ipertensione indotta dalla gravidanza
- gestosi
- ritardo di crescita fetale (IUGR)
- sofferenza fetale
La flussimetria fetale
Nei casi in cui si osserva un’alterazione della flussimetria ombelicale ci si trova davanti a una condizione in cui la placenta non è in grado di ossigenare e nutrire adeguatamente il feto.
Lo scopo di tale esame è, quindi, individuare precocemente l’insorgenza di una ipossia cronica nel feto. L’esame è di fondamentale importanza sia nel monitoraggio della gravidanza.